come restare motivati quando arriva il disinteresse

Il fenomeno del disinteresse può verificarsi quando la motivazione e il coinvolgimento emotivo diminuisce nel tempo.
Il disinteresse precede la demotivazione che ne è la conseguenza!
Comprendere le basi neurobiologiche della motivazione può aiutare a sviluppare strategie per mantenere alto l'interesse, utilizzando quello che le neuroscienze rivelano sui meccanismi della motivazione.
Dal punto di vista neuroscientifico, la motivazione è spesso legata al sistema di ricompensa del cervello, che coinvolge principalmente il rilascio di dopamina, che ha un ruolo sul piacere e la motivazione. La motivazione (l'energia) aumenta quando la possibilità di raggiungere l'esperienza della ricompensa piacevole che regala la dopamina. Questo spiega perché la motivazione aumenta vedendo i progressi; capaci di fare uno sforzo maggiore negli ultimi metri della corsa...perché vicini alla ricompensa e al "piacere".
La diminuzione può essere attribuita, seguendo questo ragionamento, alla mancanza di una connessione significativa con gli obiettivi prefissati.
Per mantenere viva la motivazione, cruciale è il saper riconoscere che,
di default, primo c'è un rischio di demotivazione e, secondo, saper riconoscere
i segnali precoci di disinteresse.
alcuni suggerimenti:
- Definisci obiettivi che abbiano un significato personale per te e soprattutto avere chiari i momenti più difficili, di maggiore challenge, che si prospettano sulla strada per realizzarli...il disinteresse nascerà durante il percorso, non all'inizio e non vicini alla fine!
- Visualizzare i progressi, anche piccoli, può aiutare a potenziare l'ottimismo e a stimolare il sistema di ricompensa del cervello, aumentando così la motivazione complessiva.
Integrando queste strategie aiuta a migliorare la capacità d'impegnarci su attività complesse che richiedono costanza, sforzo e focus.
Fouzia Draoua
Psicologa Coach