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Le neuroscienze bocciano le "performance review"

Fouzia Draoua • dic 19, 2023

Due principali motivi per la bocciatura:

  1. Il processo formale delle valutazioni può generare ansia e stress, influendo negativamente sulle prestazioni future...quindi mancando proprio l'obiettivo di dare il feedback per poter migliorare! queste sono le chiare conclusioni dalle recenti ricerche neuroscientifiche riportate dall'Istituto americano di neuroleadership di David Rock. Sostanzialmente, dal punto di vista neuroscientifico i meccanismi difensivi sono attivati appena si percepisce un pericolo...e oggi questo è rappresentato, nel contesto organizzativo, dal rischio di perdere il lavoro. L'aspettativa quindi di ricevere un feedback negativo può generare ansia. Possiamo ritenere facilmente che si escludono i casi dove c'è invece una precisa aspettativa di un riconoscimento positivo...però, tutti i lavoratori, per vari fattori, non possono essere in questo "mood" di default.. Sono delle conclusioni che potrebbero lasciare indifferenti, se non aggiungessimo l'immediata conseguenza: la pressione legata alla risposta istintiva di auto protezione, a seconda dell'intensità, ostacola la creatività e la capacità di problem-solving. Sappiamo con la certezza scientifica oggi che le preoccupazioni inibiscono le attività cognitive "superiori", della riflessione logica e creativa.
  2. Il processo stesso può essere compromesso da vari fattori.- Le valutazioni possono essere influenzate da pregiudizi inconsci (bias cognitivi) da parte del valutatore, compromettendo l'obiettività e l'equità.- Molti sistemi di valutazione si concentrano sull'analisi del passato anziché sull'orientamento al futuro e sullo sviluppo delle competenze.


Le nostre conoscenze attuali delle connessioni cervello-comportamento umano rivedono le tradizionali valutazioni delle prestazioni come meno efficaci.

L'approccio al "collaborative feedback", continuo e orientato allo sviluppo è l'orientamento attuale; nuove tecniche sono proposte per facilitare una comunicazione regolare, riducendo i bias e consentendo un adattamento più rapido alle esigenze di sviluppo dell'individuo.


Fouzia Draoua

Psicologa Coach


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